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Di: Lidia

Bello, e io sicuramente sono una persona meschina…ma non riesco a smettere di chiedermi, va bene che il carcere a vita è inumano e che ha uno scopo correttivo…ma forse è meglio non finirci proprio, in carcere?
Dico questo perché forse ho perso i punti del discorso in cui Carmelo parla di pentimento e di comprensione del male arrecato ad altri. Nel suo caso allora va benissimo.
Facendo un discorso più generale, ci sono casi in cui il carcere a vita a me non pare inumano; tipo quando a finirci è un genocida ruandese o un pedofilo afghano, di quelli di cui si parlava tempo fa.
Sarà che forse in questi casi mi viene difficile pensare che si possano davvero pentire; che possano davvero voler non aver commesso ciò che hanno fatto; nel caso di Carmelo è diverso, credo. Il mio lato benpensante e non-misericordioso mi dice che forse oltre alle lettere di Carmelo dovremmo leggere le lettere di coloro che sono stati danneggiati dalle azioni di Carmelo…cioè, non è la stessa situazione di chi finisce in carcere ingiustamente.
Oppure sì? Arriva un momento in cui è giusto lasciare libera una persona perché ha raggiunto lo stesso grado di non-colpevolezza di una persona che in carcere non doveva finirci proprio?


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